sabato 5 ottobre 2013

Donne ed elefanti non dimenticano

Oggi giornata meravigliosa per la vita della libraia che scrive. 
C'erano i portici. 
E quelli a Torino ci sono sempre. 
Ma oggi erano di carta. 
Erano il Po, la Dora, la Senna, il Tevere, l'Arno, il Tanaro, il Danubio, il Reno. 
Tutti fatti di lettere e copertine colorate.

E per tutto il pomeriggio ho pensato a questo istante.
Perchè questo libro è un fiume che mi parte dalla pancia.
Quindi chiedo venia, ma ne scrivo così.
Come fiume. 

Che cambio colore in base al tempo. 
Che mi riempio degli occhi di chi mi guarda e dei detriti di chi getta.
Questo libro non è un libro.

Avevamo il mostro in casa e non ce ne eravamo accorti.

Questo è Sara, Michelle, Valentina, Shamila, Deborah, Anna, Francesca.
E' Marilia, che portava in grembo il suo bambino.
E' Lucia, che vivrà per sempre con il volto segnato dall'acido.
Questo non è una statistica Istat.
Questo è Ferite a morte. 
Per chi della morte ci è morto e per chi ne vivrà sul volto, sul corpo e sull'anima sempre un pezzettino indelebile.
Ogni giorno.
Da leggere con occhi bagnati ed indignati.





2 commenti:

  1. ciao nat, che bello scoprire il tuo blog!! io poi adoro leggere quindi passerò di qui spesso! ti commento con l'alter-ego che utilizzo per il mio blog così se vuoi puoi passare a dare una sbirciata! un bacione,
    audrey / amrita

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  2. Ciao Amrita! Bello incontrarsi, in qualsiasi modo questo avvenga! Anche tra le righe dei nostri reciproci mondi...a presto, nat

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