Era il nome della mia libreria.
Cioè della libreria della mia testa.
Quella fatta con una scala in legno appoggiata al muro dell'entrata. Con le pareti un po' rosse e un po' con i mattoni.
La libreria che ho deciso di avere vent'anni fa. Ed anche il nome è di vent'anni fa.
Ma se una cosa dev'essere, e deve esistere, deve essere ed esistere per quello che è, nella sua sostanza e nella sua forma.
Ed allora scriverò e leggerò qui.
Inizierò da qui.
Da questa libreria.
Aperta in un autunno qualunque.
Dalle foglie un po' rosse e un po' arancioni.
Come le mura della mia testa.
Proprio come quelle lì.
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