lunedì 14 settembre 2015

Q.B.

Sono sempre stata poco incline alla precisione. Di quelle cose tipo sistemare e riporre le magliette senza neppure una piega, rifare il letto il minuto successivo dopo esserci scesa, rispettare i 210 grammi di questo e il bicchiere esattamente colmo di quell'altro. Io sono una "a occhio". Si.
A occhio.
E, considerando che anche mia madre, che è una scientifica/illuminista, che mi ha educata anche con questo criterio scientifico ed illuminista, il sale lo mette a occhio, direi che insomma non sto messa male.
E poichè ho dei grossi disturbi con l'errore, cioè mi piace, ed io piaccio a lui, ma abbiamo una relazione aperta e complicata, ecco io amo il "quanto basta"
Col "quanto basta" non sbagli mai.. Cioè quel che basta a te magari non basta a me e quindi sei sicuro di potermi dire che ho sbagliato?
Credo di essermi riempita la vita di q.b..
Ho un q.b. di rossetto rosso, che è uno dei pochi trucchi che ho e che uso.
Ho un q.b di yougurt in frigo, che mi dona l'idea di essere perfettamente in linea.
Ho un q.b. anche di biscotti. Cielooo, la trasgressione.
Ho un q.b. di sorrisi, accompagnati da parsimonia e gusto.
Ho un q.b. di Cesare Pavere, e di lune e di falò,.
Ho un q.b. di rimpianti, che così la nostalgia si sfama.
Ho un q.b. di sole addosso, che scioglie la neve e scalda le ossa.
Ho un q.b. di ninna nanne, anche se Giacomo dorme solo con le parole dette a caso sopra musiche da primo maggio. Che è pure il suo giorno. Nulla accade per caso.
Ho un q.b.di sogni che stanno in un q.b. di cassetti stretti e storti come le zucche.
Ho un q.b. di realtà, che quella a volte non basta mai. Cioè sei tu che non basti abbastanza per tutto quello che è.
Ho un q.b di libri, musiche e valigie per viaggiare.
Ho un q.b. di polvere sotto il tappeto, che comunque son meglio del q.b degli scheletri nell'armadio, che ho scelto di non avere per paura dei teschi.
Odio i teschi. Anzi meno male che è passata quella cazzo di moda che vedeva teschi ovunque che mi facevano proprio paura.
Che poi sei grande e tutto, ma ti ritrovi ad aver paura delle stesse cose che ti impietrivano vent'anni fa.
I teschi e le urla.
Q.b.
E prova a dirmi che sbaglio ora?


giovedì 3 settembre 2015

Con 62 centimetri in più

Sono due o forse tre scalini di una scala di quelle che usi per fare i lavori in casa. Che poi da solo non ci riesci mai perchè soffri di vertigini quindi ti servi tu, il tuo coraggio e qualcuno che la scala te la regga. Tanto vale farlo fare a chi si sa arrampicare no?
Sono cinque palmi di mano, che se uno avesse cinque mani, ad esempio un pianista, sai che fico? Sai che sinfonie?
Sono 24 pollici, come il televisore che avevo nella camera singola all'università, che non c'avevo un vero e proprio tavolino su cui poggiarla all'inizio, prima di appropriarmi deliberatamente di quello posto in corridoio, traballante ma rosso, quindi bello. Ed è stato adagiato su una sedia per quattro mesi.
E' come il salto, non troppo in lungo, di uno che si allena per fare un salto in lungo migliore.
E' poco più della lunghezza della Gioconda, che per quanto te la fanno studiare dovrebbe essere alta 1 metro e 80.
E' come la Genesi di Salgado più un qualsiasi codice penale messi uno sull'altro.
E' come te, e come nessun altro forse.
Che è la prima volta volta che scrivo con questi 62 centimetri in più.
E non mi sento più alta, tantomeno più snella (no mamma tranquilla non sto dicendo che mi vedo grassa o tutte quelle cose che ti fanno incazzare, che lo so che è il gonfiore dell'utero e che ci vorranno i mesi che ci vorranno, tranqui).
Non sono più alta, nè più lungimirante, ma ho 62 centimetri in più, è un dato di fatto.
Che respirano, sgranano gli occhi, mi interrogano e chiedono quando vogliono, in modo assolutamente inequivocabile.
A volte interpreto, a volte meno.
Non sono più alta.
Sono solo più grande.