giovedì 30 ottobre 2014

Il Signor Sottutto e il Signor Sogniente

Adesso sedetevi si, che vi racconto una storia.
Un pomeriggio come tanti il Signor Sottutto ed il Signor Sogniente si incontrarono, casualmente, al bar del centro. Si conoscevano da anni ed ogni tanto parlavano ed ogni tanto no. Dipendeva dal tempo.
Il Signor Sottutto aveva sempre i suoi occhialetti tondi da professore e quella vecchia borsa di pelle che aveva comprato a Firenze, alla ditta Bruscoli, e che odorava ancora di Arno e finocchiona.
Il Signor Sogniente beveva il suo chinotto con la scorzetta d'arancia al bancone del bar, l'unica cosa che ingurgitava ancora, da quando aveva smesso col gin.
-Buonasera
-Buonasera a Lei signò, che vole?
- Un the per me, con immersione del filtro al massimo per tre minuti cortesemente, altrimenti il the perde le sue...
- Un the per lui Alfrè, pago io
- Cosa legge?
- Ma gniente, non capiso gniente. Ce so sti barconi che naufragano in mezzo al mare e la gente li odia. Cioè sti poracci crepano, e la gente li odia. Se so' scordati tutti de quanno sui barconi ce stavamo noi. Un parente de mi zio, Enzo, mi racconta che quando ha lasciato Civitavecchia pe anda' in Canada c'ha messo na settimana ad arriva'. E quanno ci è arrivato l'hanno preso a lavorà coi russi, come muratore. E c'aveva tanto di quel freddo che lui a Civitavecchia nun c'era abituato. No dicevo, c'aveva tanto di quel freddo che i diti dei piedi e delle mani li si sono spezzati a metà. Mo' c'ha na bella casa, in Cadana, e mezzi diti.
- Vede mio caro il termine razzismo, nella sua definizione più semplice, si riferisce ad un'idea, spesso preconcetta e comunque scientificamente errata, come dimostrato dalla genetica delle popolazioni e da molti altri approcci metodologici, che la specie umana (la cui variabilità fenotipica, l'insieme di tutte le caratteristiche osservabili di un vivente, è per lo più soggetta alla continuità di una variazione clinale) possa essere suddivisibile in razze biologicamente distinte, caratterizzate da diverse capacità intellettive, valoriali o morali, con la conseguente convinzione che sia possibile determinare una gerarchia secondo cui un particolare, ipotetico, raggruppamento razzialmente definito possa essere definito superiore o inferiore a un altro. E' tutto profondam...
- Se vabbè ho capito. Grazie assai. Poi boh, oggi è na giornata che me chiedo ma perchè al negozio de Rosa, che vende maglioni, mo c'ha dei tabelloni che dicano che ce trovi il sale?
- Ma buon uomo, la parola "Sale" è inglese e può significare sia vendita sia saldo a seconda di che cosa la precede: quando viene usato FOR SALE allora vuole dire che qualcosa è in vendita, quando viene usato ON SALE invece qualcosa è in saldo. Basterebbe un dizionario anche tascab...
- Se vabbè, grazie assai. Ma ora dico ma c'è Gigi no che se sta a indebita' pe' compra' la macchina nova a su moglie. Che poi dico lei nun lavora e la usa solo pe' anda in palestra. Cioè spennono soldi per annà a spennere altri sordi per snellirse er culo. Ma non farebbe prima a cammina'? Cioè io faccio tutto a piedi e me se po' dì tutto, che non so' bello per carità, ma so un figurino!
- Ma sant'uomo, si chiama consumismo.Il consumismo è un fenomeno economico-sociale tipico delle società industrializzate che consiste nell’acquisto indiscriminato di beni di consumo da parte della massa, suscitato ed esasperato dall’azione delle moderne tecniche pubblicitarie. In sociologia il termine descrive gli effetti dell'identificazione, vera o presunta, della felicità personale con l'acquisto, il possesso e il consumo continuo di beni materiali. Ma buon uomo lo vede? Mi pone quesiti e poi non ascolta! Ma Le sembra il modo? Ma perbacco!
- Me scusi Signo' me scusi assai, è che questo è proprio er problema mio. Io me perdo.
- Si perde?
- Si si signo'. Io me perdo. Me perdo sempre.
- Ma sant'iddio come ci si fa a perdere adesso? Esistono metodologie infinite, dalla più nobile bussola, alle pratiche mappe cartacee, fino a giungere ai meravigliosi prodigi elettronici ed ingegneristici, che dotano ciascuno di noi di una capacità di orientamento praticamente, ovunque Signo....
- No no io nun è che me smarrismo, io me perdo. Me so perso tante volte. Per esempio quella volta ho perso l'occasione bona perchè mentre gli altri stavano a studia', io ero in riva al mare a guardà il tramonto e poi ogni tanto chiudevo gli occhi e pensavo d'esse Eric Clapton e d'avere in mano na chitara. Cioè io suonavo pe' davero, ma me mancava la chitara. E' na cosa che faccio spesso, de finge de suona'.
Poi quella volta me so perso la bici nova nova, perchè nun c'avevo la catena e nun me ricordavo a che palo l'avevo attaccata. Ma più de tutto a me, me fa perdere la nostalgia.
-Si spieghi meglio, in che senso la nostalgia?
- Eeeee eeee, la nostalgia è na gran bastarda. Sa che penso signo'? La nostalgia è come quando tu c'hai voglia di pollo arrosto, te butti in strada, giri tutti i girarrosti della città, tutti hanno finito er pollo, ma nell'aria c'è ancora l'odore. Quell'odore bastardo che te fa spezzà la voglia dentro ar gargarozzo e lì ce crepa, perchè la voglia te rimane, ma tu il pollo nun te lo poi magnà. E allora ti ricordi dell'ultima coscia che te sei magnato, con la pelle dorata e croccante e te sembra che felice così nun sarai più, che il pollo così dico, nun lo trovarai più.
- O mio Dio, ma Lei....ma Lei, mi ha lasciato senza parole, sa?
- No signo' è solo che le parole che devi scova' dentro er core so' più difficili dele quattro cazzate che c'ha invece sempre sulla punta dela lingua. Se scavi bene le trovi, nun te preoccupà. Anche se a scuola nun celo impara nessuno.
- Insegna
-Ecco, appunto.

martedì 21 ottobre 2014

Quando credevo negli oroscopi

Abbiamo avuto un momento in cui tutto era facile, e per tutto esisteva una spiegazione.
Se Saturno entrava in Venere, per noi del Sagittario era come avere un coltello nel fianco. Però con la nostra pietra della fortuna addosso(l'ametista o l'ambra adesso non ricordo) e nel nostro giorno fortunato della settimana e con Marte nel controciclone tutto poteva avere un senso diverso. Quando compravo il Cioè e credevo fortemente nell'esistenza degli occhialetti che se li indossavi potevi fare i raggi X alla gente, i problemi avevano un odore meno acre. Ricordo che una volta (portavo ancora i maglioni fatti ai ferri da mia nonna e l'apparecchio ai denti) c'era scritto che se avessi voluto fare innamorare di me il ragazzo del mio cuore avrei dovuto comprare del filo rosso, ricavarne un braccialetto e legarlo al polso con tre nodi ripetendo nella mia mente il suo nome. Non funzionò. Ma probabilmente solo perchè il filo rosso non lo comprai, ma lo rubai a casa di nonna. Certo che anche tu, se non rispetti ed esegui alla lettera le istruzioni che cazzo vuoi? Bo, il ragazzo di quel cuore poi si mise con una più grande di me e di lui, che aveva già le tette. Io ancora no. Ed ignoravo che quella mancanza sarebbe stata permanente. Credevo nel Cioè, nei sogni e nell'oroscopo. Poi anche la cosa del Cioè mi passò. Non so dirvi se per via del braccialetto rosso. Mi passò però, e fu come quando Ileana mi disse che non esisteva Babbo Natale. Feci finta d nulla, anzi feci finta di saperlo perfettamente anch'io. Ed invece no, non solo non lo sapevo, ma mi venne una salivazione accelerata. Non facevo in tempo a deglutire che dovevo farlo ancora e ancora e poi di nuovo. Avevo dimenticato quella sensazione lì fino all'altra mattina. Ti ricordi? Quando ho letto che Tavecchio, quello sospeso dalla Uefa per sei mesi, in Italia invece era diventato in Italia presidente della Figc. Feci finta di nulla, che non mi importasse che uno stronzo come tanti, razzista, ignorante, condannato a livello europeo, da noi non solo fosse applaudito, ma addirittura nominato Presidente. Saliva...saliva...saliva...Babbo Natale...Babbo Natale...Babbo Natale. Eppure dovresti aver capito ormai come cazzo gira no? Non hai più l'apparecchio e i maglioni di nonna da 20 anni no? Esssuuu...Eeesveglia!
Tu dici che la rabbia che ha ragione è rabbia giusta e si chiama indignazione.
Lo dice l'oroscopo.