martedì 3 febbraio 2015

Lo scatolone per te

Il 2014 se n'è andato, e si è portato via un sacco di cose. Robin Williams, ad esempio, e con lui quelle poesie e quegli sguardi che hanno infiammato il mio già bruciante cuore liceale. E la sua morte mi ha fatto tanto incazzare. La casa in cui vivevo da single e quello specchio che aveva capito da sempre tutto prima di me. Si è portato via, per scelta, la mia lunga chioma alla quale, dopo oltre vent'anni di onorato servizio, ho dato un taglio, una sorta di scivolo per la pensione, una meritata vacanza. Del resto stare sempre sulle mie spalle non è stato affatto un lavoro da quattro soldi. Ed ora sono qui, a guardare la coda di scatoloni crescere, più o meno proporzionalmente a te che, al calduccio, te la godi mentre io do indicazioni su cosa sarà dentro e cosa non ha l'X Factor per entrare nella nostra nuova casa.
E come sempre si sta avverando la favola della magia degli scatoloni, quella per cui c'è la fatina che ti fa riapparire cose che prima erano sicuramente smarrite, nel paradiso dei calzini spaiati, ma che lei, per darti un po' di gioia in mezzo alla fatica, ti fa riapparire. Ed è proprio così che mi è venuta l'idea. L'idea dello scatolone per te. No, non ti preoccupare, non ti farò sollevare alcun peso (a questo, per il momento, ci pensa papà, la sera). No no, lo spacchetterai e metterai a posto quando ti andrà, se ti andrà.
Ci metto dentro i colori, innanzitutto, e la fantasia che sarà tutta tua. Colora come sai, come puoi e come ti piace. E se ti diranno di non uscire fuori agli spazi, fuori dagli schemi, valuta tu se è il caso o no. Ci metto i bottoni, le parole ed  filo, in modo che tu possa cucire tutto addosso a te, che calzi a pennello solo a te. Ci metto l'ironia con cui dovrai prendere la vita e la bellezza dei sorrisi (questi, in realtà, te li mette papà, che è decisamente più bravo di me). Ci metto delle mani a cui ti potrai aggrappare e le domande alle quali troveremo risposte insieme. Ci metto le radici, che sono le mie, ma saranno anche un po' le tue e che non si trovano mai troppo lontane dal cuore. Ah si, il cuore, il cuore e le ali di piuma, che ti facciano entrambi palpitare di gioia e, per essa, volare. Ci metto delle foto, di quelle con le date dietro, che costruiranno il palazzo dei ricordi. Ci metto un fiore, che sarà il segnalibro delle tue pagine e degli stivali di gomma assai spessi, con cui calpestare la lunga strada verso il futuro, alla faccia delle intemperie. Ecco, si credo di aver iniziato a mettere da parte un po' di cose per te.
Se poi hai bisogno di soldi per andare a mangiare la pizza con i compagni di classe, ecco, chiedili stasera a papà.