venerdì 18 marzo 2016

Uguali

Ma le hai mai viste davvero?
No, ma le hai mai viste davvero?
Dico
Due gocce d’acqua uguali tu
Le hai mai viste davvero?
Chi l’ha detto poi?
Identico a cosa? Identico a chi?
Cosa devo fare per uscire da qui?

Una è una bottiglia, l’altra un secchio a far destare la realtà,
sua maestà
Ma tu lo sai davvero la goccia che cazzo di faccia ha?
E scendono lievi e scendono correndo
E questo, amico mio, volendo o non volendo
Identico come due gocce d’acqua, dicono
E poi nessuno sa
Che nulla è più diverso di una finta affinità
Ma le hai mai viste davvero?
No, ma le hai mai viste davvero?
Dico
Due gocce d’acqua uguali tu
Le hai mai viste davvero?

giovedì 10 marzo 2016

Dalla parte sbagliata

Faccio la spesa sotto casa, alla Crai, spesso.
Direi non quotidianamente ma quasi.
Essendo dotata sempre di altra persona meco, non trasporto grossi contenuti di spesa, quindi sono un classico soggetto continuo, monotono e carico del necessario.
E, nonostante questa continuità, entro sempre dall'uscita.
La Crai ha una porta sul lato di Via Artisti, dove c'è scritto uscita e l'altra, su via Vanchiglia, che sarebbe, anzi è, l'entrata.
Ecco, io entro dalla parte sbagliata.
E questo si porta dietro un sacco di conseguenze.
La porta si apre al contrario, per cui è difficilissimo scorrere agevolmente in avanti con il passeggino.
La gente ti guarda male.
La signora in cassa ti ricorda sempre che col passeggino sarebbe meglio fare tutto il giro.
Insomma una serie di cose sgradevoli ed evitabili.
Se entrassi dalla parte giusta.
Ma io sono una che le cose le fa così, in salita.
L'altra sera parlavo con Lucia.
Noi adoriamo parlare di un sacco di cose.
Di amori giusti, sbagliati, di piedi scalzi e di versi degli animali.
Non conoscevamo il nome esatto del verso del delfino e della scimmia.
Colmato il delfino (ho scoperto, dopo analisi didattica, che chiamasi click), ci resta inesorabile ignoranza per la scimmia.
Colmeremo.
E comunque dicevamo della salita, che è un po' da sempre la metafora della vita per noi, così come la strada lo è per Springsteen.
Io non sono felice dell'idea che esista una strada precostituita per ognuno di noi, che alcuni nascono in pianura, altri sulle cime della Ande peruviane, però pare che dinnanzi a certe cose occorra arrendersi.
Come quella storie che ti insegnano fin da piccolo, che le dita della mano non sono tutte uguali, che tu dici " eee grazie al cazzo, lo vedo, ma che cosa mi vuoi dire con sta frase"?
Non tutte le strade sono uguali e non tutte portano a Roma.
La mia a Roma non mi ci ha ancora portato.
O forse sono entrata dalla porta palatina sbagliata.
Ho provato a fare una ricerca didattica su questa teoria, ma nel frattempo mi è venuta fame.
Ritenterò con la scimmia per appagare la sete di risposte.
Mi sa che faccio prima.