Siamo in tante.
Siamo messe in fila, una dietro l'altra, sulle bancarelle attira-turisti.
Siamo a prendere polvere sulle vostre mensole.
Siamo souvenir, cadeaux, siamo perfino appese in dei bistrot.
A volte ci appiccano sui fogli per fare strani collage.
Alcuni tra i vostri figli ci dipingono con dei colori improbabili nei lunghi ed unti pomeriggi dell'estate ragazzi.
Alcuni nostalgici hippy ci usano per far collanine. Gli hippy perforano qualsiasi cosa per far collanine.
Anzi stacci attento.
"Avvicinala alle orecchie" le dicono
"Cosa senti"? Le chiedono.
Ma lei non risponde
Chissà che dovrebbe sentire poveraccia con me attaccata al suo padiglione auricolare.
Certo che a volte siete proprio strani eh?
Non riuscite a vedere ciò che vi viene sbattuto sugli occhi, che vi cade davanti al naso, peró a ipotizzare tutti maestri.
Come quella bambina che quando dormiva nel lettone di mamma e papà credeva che fosse un'astronave. E allora chiudeva gli occhi e di sicuro sarebbe andata sulla Luna. Si vabbè Cristofanetti dei poveri, scendi va e svegliati, che manco in Umbria sei mai andata!
Che poi dico perché ci dovete raccogliere per metterci dentro insulsi barattoli di vetro?
Noi potremmo avere l'infinito.
" Avvicinala alle orecchie" le suggeriscono
"Le senti le onde?"
Dille di no! Cavolo! No!
Che onde vuoi sentire?
Se guardi Sissi ti senti na principessa? No!
E allora che onde vuoi sentire?
Le hai mai sentite le onde vere?
Io non ho il mare dentro.
Sono una conchiglia raccolta.
Ho il sogno del mare, il ricordo del mare, il rimpianto del mare.
Ora sono qui, attaccata alle tue orecchie.
Ed ho circa il mare dentro.
Esattamente come te.